domenica 19 luglio 2009

MI SCUSI, PER TROVARE DIO? DOMANDÒ IL PICCOLO MAIALINO…

Michael Schmidt-Salomon & Helge Nyncke
"Mi scusi, per trovare Dio?", domandò il piccolo maialino. Un libro per tutti quelli che non se la bevono
"Pensi al deprimente contrasto tra la radiosa intelligenza di un bambino sano e la debolezza intellettuale dell’adulto medio. E’ proprio possibile che una parte notevole di colpa in questa relativa atrofia l’abbia l’educazione religiosa". (Sigmund Freud, L’avvenire di un’illusione)

Non esiste crimine più odioso dell’indottrinamento religioso dei bambini. Vedere un bambino, nel corso degli anni, passare dalla gaia spontaneità, spensieratezza, impudenza dissacrante e serena non curanza delle convenzioni borghesi, alla cupezza, autocensura, senso di colpa e artificiosità di pensiero indotta dal martellamento religioso, è la cosa più deprimente e triste a cui si possa assistere.

I genitori, i parenti, gli insegnanti, gli amici, i mass media e i professionisti della menzogna (il clero), concorrono più o meno consapevolmente a questo crimine trasformando un essere umano normale (un cosiddetto “ateo”), che non conosce e non ha nessun bisogno di dei, santi, paradisi, inferni, miracoli e preghiere, in un essere in-umano (un cosiddetto “credente”) che ha rinunciato alla propria finitezza, alla propria appartenenza alla natura, per abbracciare la follia e la menzogna di una illusoria eternità. 

Cercare di rimediare a questa spaventosa mattanza del pensiero e della coscienza, è un’impresa titanica, ma si deve iniziare. Per prima cosa non bisogna essere gli aguzzini dei propri figli e quindi è assolutamente necessario non battezzare, non comunicare, non cresimare, non scegliere l’insegnamento di religione nelle scuole per i propri bambini.

Sembrerebbe una cosa ovvia, ma quanti genitori sedicenti atei, comunisti, anarchici, “progressisti”, ecc., abbiamo visto spingere i propri figli verso le fauci divoratrici della Chiesa Cattolica, condannandoli irrimediabilmente al cancro della fede?

In secondo luogo è vitale proteggere i bambini - soprattutto bandendo la televisione dalla loro vita - dagli assalti continui e soffocanti della pervasiva propaganda consumistico-religiosa, rafforzando il naturale buon senso e spirito pragmatico di ogni bambino, a cui non verrà mai in mente di parlare di dio o di vita eterna, a meno che qualcuno non abbia già provveduto a fargli il lavaggio del cervello.

Questo libro è sicuramente uno strumento indispensabile per raggiungere tale obiettivo, ma siamo solo all’inizio: si tratta probabilmente della prima pubblicazione del genere.

Discorso diverso per l’Unione Sovietica (e in seguito per gli altri paesi socialisti) dove questo tipo di pubblicazioni erano diffusissime fin dal 1918, anche sotto forma di spettacoli e rappresentazioni teatrali, con buona pace di tutti gli analfabeti pappagalli della denigrazione antisovietica, lo sport più imbecille e diffuso a livello mondiale.

Ma questo racconto per bambini, nato in Germania, ha rischiato ben presto di sparire dalla circolazione per l'opera zelante di Ursula von der Leyen (Cdu), ministro tedesco "per la Famiglia, gli Anziani, le Donne e i Giovani", che ha cercato in ogni modo di far ritirare il libro dal commercio con l'incredibile motivazione che avrebbe potuto provocare il "disorientamento etico-sociale dei bambini e dei giovani” (sic!).

Ha! Meraviglie delle “democrazie liberali”, ovvero delle dittature capitalistico-clerical-borghesi!

Sono letteralmente terrorizzati da “innocui” fumetti per bambini, mentre sottopongono i propri figli, tutti i giorni e a tutte le ore, a spettacoli televisivi, mode e valori, insulsi, degradanti, violenti, religiosi, semipornografici e criminali, preparando i corrotti, cinici, immorali, irrazionali e nichilisti adulti-mostri di domani.

UAACS - Unione per l’Ateismo Antireligioso e il Comunismo Sovietico

(tra breve nuovi contenuti nel sito http://www.antireligione.net/)

venerdì 6 febbraio 2009

RELIGIOLUS

Finalmente un film che affronta a viso aperto e senza ipocrisia un tema sempre più tabù, anche a causa della vigliaccheria, miseria intellettuale ed autocensura di quella schiera infinita di “democratici”, “pacifisti”, pseudocomunisti, libertari, anarchici, autonomi, noglobal, ecc., che non hanno mai avuto il coraggio di chiamare e combattere le religioni per quello che sono: una ridicola quanto tragica follia collettiva, dimostrazione di quanta strada debba ancora fare l’umanità per arrivare all’età adulta ed accettare l’idea della morte.

Chiara ed inequivocabile la locandina del film:

1. La scimmia che si copre gli occhi (“Non vedo”) rappresenta l’ebraismo ed indossa il caratteristico cappello nero a falde larghe, le lunghe treccine e il ciondolo con la stella di David.

 2. La scimmia che invece si tura le orecchie (“Non sento”) rappresenta il cristianesimo ed indossa il classico copricapo liturgico (la mitra), l’anello e la collana con la croce.

 3. Infine la scimmia che si tappa la bocca (“Non parlo”), rappresenta l’islamismo ed indossa il tipico berretto a calotta ed una catenina con il simbolo della mezzaluna e stella.

 Se non fosse per l’ulteriore offesa che si arrecherebbe alle scimmie, si potrebbero rappresentare con esse tutte le altre religioni: Induismo, Buddismo, Testimoni di Geova, ecc. o la miriade di pratiche parareligiose, esoteriche o orientaleggianti come Satanismo, Scientology, New Age, Massoneria, Superstizione, Astrologia, Reiki, Theta, Yoga e via delirando.

Nella foto la locandina del film “Religulous” (titolo originale), fusione delle due parole inglesi "religion"(religione) e "ridiculous" (ridicolo).

UAACS - Unione per l’Ateismo Antireligioso e il Comunismo Sovietico